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Pubblicazioni
del Centro
Curate e realizzate dai ricercatori attraverso la raccolta di testimonianze, documenti ed immagini, le pubblicazioni del Centro sono raccolte per anno.
Di ciascuna una breve descrizione che permetta di scegliere per una successiva consultazione presso la nostra biblioteca.
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COSTRUIRE UN MONDO NUOVO

di Marco Puppini

Protagonisti sono le migliaia di lavoratori del Cantiere di Monfalcone e il libro è un omaggio al coraggio e alla tenacia con cui hanno saputo difendere la democrazia e la convivenza civile durante il fascismo,l'occupazione tedesca e il lungo dopoguerra.

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NANO'. IL GIORNO DOPO

di Giorgio GERMANI

Il dopoguerra del partigiano Dino Zanuttin.Incarcerato dopo una manifestazione in Italia emigra in Jugoslavia ma dopo la rottura del Cominform finisce nuovamente in carcere.Dopo tre anni il rientro in Italia è un'altra delusione, ma Dino non si arrende

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ANTOLOGIA ADRIATICA.
I LUMI, GLI IMPERI, I NAZIONALISMI

di Otello BOSARI

L'età dei 'lumi' porta con sé una visione di progresso. Il potere, quello degli Asburgo come quello di Napoleone, ne rimane influenzato ma gli imperi portano in corpo il seme del conflitto nel quale si aprono la strada i nazionalismi contrapposti.

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LA CHIESA DELLA MADONNA ADDOLORATA IN GRADISCA D'ISONZO.
UNA STORIA DI UOMINI

di Luciano ALBERTON e Vinicio TOMADIN

Le cronache che accompagnano i cinque secoli di esistenza della Chiesa dell'Addolorata ci restituiscono pagine di storia sociale drammatiche: raccontano di generazioni che una dopo l'altra hanno affidato alla Madonna il proprio carico di dolore e speranza.

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VIAGGIO NELLA SHOAH
La Polonia della Soluzione Finale
Luciano ALBERTON
  > leggi la prefazione <
Il Centro Gasparini è impegnato da anni nella divulgazione storica e nella ricerca su temi legati alla Shoah. Una tragedia che riguarda tutta l’umanità e che, anche nelle nostre terre, ha segnato una profonda e dolorosa cesura nella storia del Novecento. Il problema che ci poniamo in questa attività è anche quello di riuscire a rendere partecipi i giovani di una tragedia verso cui tutti ci sentiamo sgomenti, quasi la nostra mente non potesse accettare qualcosa di così vicino al male assoluto.
Luciano Alberton, oggi residente in Ungheria, è stato per trentacinque anni insegnante elementare e per tutta la vita studioso appassionato della storia e della cultura ebraica. Questa sua formazione personale lo ha probabilmente aiutato ad affrontare questo problema in una prospettiva originale, affiancando al rigore della ricerca personale l’attenzione costante alle esigenze della divulgazione. Il risultato è a nostro avviso un volume importante di cui è auspicabile la diffusione nelle nostre scuole. Sicuramente particolare è il percorso di ricerca seguito dall’autore che ha voluto conoscere da vicino quella Polonia che è stata il cuore della cultura ebraica in Europa e non a caso anche il centro nodale del progetto di sterminio messo in atto dal nazismo. Ha visto il vuoto dove prima c’erano cittadine e paesi in cui la presenza ebraica era da secoli maggioritaria, ha visto quanto rimane dei ghetti costruiti nelle città, ha registrato i labili segni della memoria rimasti, spesso poche lapidi in cimiteri abbandonati o le mura di una sinagoga miracolosamente intatte, quanto desolatamente vuote. Ha quindi visitato i luoghi dello sterminio, da Auschwitz a Majdanek, a Treblinka universalmente noti, alle piccole e semisconosciute località polacche di Belzec, Sobibor, Chelmno che rappresentarono il cuore degli impianti di morte nazisti e di cui già durante la guerra si cercò di coprire ogni traccia.
In questo viaggio nella memoria della Shoah Luciano Alberton ha cercato le documentazioni visive dell’epoca ma anche e soprattutto i segni della memoria sul terreno. Grandi monumenti nei luoghi più conosciuti e meta di pellegrinaggio o piccoli spazi ricavati nella foresta, come a Sobibor, dove i nazisti non si limitarono a radere al suolo le strutture come in altre località ma livellarono il terreno e vi piantarono alberi perché nessuna traccia rimanesse dei crimini commessi. Oggi è necessario percorrere sentieri nella foresta per trovarvi i segni della memoria ma pure questi esistono e, forse proprio perché inseriti in un ambiente naturale in cui tutto invita al raccoglimento, contribuiscono al nostro dovere di ricordare. L’autore si chiede anche quanto le piccole comunità ebraiche superstiti potranno fare per ricreare almeno l’idea del passato del loro “mondo scomparso” ed è questo un messaggio di speranza ma anche un compito affidato a tutti i cittadini della nuova Europa, chiamati non solo a respingere ogni forma di discriminazione verso il diverso ma anche ad operare concretamente per la ricostruzione dei segni di una civiltà e di una cultura di cui tutti siamo in qualche modo eredi e custodi responsabili.



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Incontri
Laboratori didattici dal progetto "Incontro di civiltà""

di Chiara FRAGIACOMO


In 5 anni 400 ragazzi di 4 scuole udinesi hanno condiviso attività didattiche e vita quotidiana con coetanei Israeliani:ebrei,mussulmani e cristiani. Il racconto delle loro esperienze non regala illusioni ma pone problemi alla coscienza di tutti.

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L'ORMA DEL TIGR
Testimonianza di un antifascista sloveno

di Dorce SARDOC


"L’orma del TIGR" propone per la prima volta al pubblico italiano le memorie di Dorce Sardoc e costituisce pertanto un’occasione importante per la ricerca e per la divulgazione storica.

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PERCORSI DELLA MEMORIA CIVILE
La Resistenza nella Provincia di Gorizia

di Luciano PATAT


Un percorso storico e geografico che abbraccia i luoghi, gli avvenimenti ed i protagonisti della Lotta di Liberazione nei comuni della Provincia di Gorizia e nelle regioni della Slovenia occidentale e meridionale.

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PRIGIONIERO DELLA LOGICA
Diario di un metalmeccanico. 1973-2004

di Franco BUTTIGNON


Il volume di Franco Buttignon ha il merito di porre nuovamente al centro dell’attenzione le lotte operaie al Cantiere di Monfalcone negli ultimi trent’anni.

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